La casa di carta

La casa di carta

Il 30 maggio 2011 l’Associazione 21 luglio ha presentato il report “La casa di carta”, una ricerca approfondita sulle precarie condizioni di vita dei rom all’interno di una struttura di accoglienza gestita da Roma Capitale situata in via Salaria 971, nella periferia romana.

In questa struttura, un ex edificio industriale un tempo adibito alla produzione della carta, ci sono attualmente 350 persone di etnia rom vittime di alcuni sgomberi forzati di campi informali. Considerando che alla base della loro collocazione nei locali dell’ex cartiera vi è esclusivamente una ragione di natura etnica, per l’Associazione 21 luglio, la struttura in questione può essere meglio definita come Centro di Raccolta Rom. Definizione, questa, ripresa dai cosiddetti Centri di Raccolta Profughi (C.R.P.) dove, nel secondo dopoguerra, vennero raggruppati, in condizioni di grave disagio e precarietà, circa 350 mila esuli in fuga dalla Venezia Giulia non più italiana.

Oggi, nei cinque capannoni di cui si compone l’ex cartiera, i rom vivono ammassati gli uni accanto agli altri, la privacy è inesistente, essendo garantita, in alcuni casi, soltanto da “muri divisori” fatti di lenzuola e coperte, e le condizioni igienico-sanitarie e quelle relative alla sicurezza risultano del tutto inadeguate. Per queste ragioni, sottolinea l’Associazione 21 luglio, nel centro di accoglienza di via Salaria 971 vengono violati i più elementari diritti dell’essere umano così come sancito dalla Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo, dalla Carta Sociale Europea e dalla Convemzione Internazionale sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale (ICERD)