La Commissione Ue propone una nuova normativa anti-tratta

La Commissione Ue propone una nuova normativa anti-tratta

Lo scorso 29 marzo la Commissione europea ha proposto una nuova direttiva per lottare più efficacemente contro la tratta di esseri umani e offrire migliore assistenza alle vittime, puntando a portare coerenza tra le norme nazionali dei Ventisette su reati e pene, con un indurimento generale di queste ultime.

Secondo l’Oil (Organizzazione internazionale del lavoro) sono 2,45 milioni le persone vittime di tratta, di cui la maggior parte a fini di sfruttamento sessuale (43%, di cui il 98% sono donne e ragazze anche in giovanissima età) o di lavoro forzato (32%, di cui il 56% donne e il 44% uomini). Sono centinaia di migliaia le vittime di tratta che ogni anno vengono commerciate all’interno dell’Unione europea o ai suoi confini. Secondo i dati del 2006, sono stati 1500 i casi di processi per tratta in tutta l’Ue, e 3000 le vittime assistite, soprattutto in Italia, Austria e Belgio.

Le norme proposte dalla Commissione europea obbligheranno gli Stati membri ad intervenire su tre fronti: l’azione penale contro i responsabili della tratta, la protezione delle vittime e la prevenzione dei reati. La Commissione prenderà presto anche le misure necessarie per nominare un “coordinatore antitratta” per rendere più efficace, visibile e coerente la politica dell’UE in questo campo, per attaccare il fenomeno alla radice e collaborare con i paesi terzi.


Le vittime dovranno obbligatoriamente ricevere alloggio, cure mediche e protezione
, in modo da non avere paura di testimoniare contro i loro aguzzini e ristabilirsi a livello psicofisico. Riceveranno inoltre consulenza giuridica gratuita nel corso dell’intero procedimento, anche ai fini di una domanda di indennizzo. Previsto inoltre un training delle forze di polizia sull’individuazione delle vittime e sull’approccio da tenere nei loro confronti, e campagne per sensibilizzare le vittime o le potenziali tali su come non finire nelle maglie dei trafficanti o sul come uscirne.

La proposta della Commissione Europea sostituirà la normativa attuale, in vigore dal 2002, e si basa su una proposta presentata nel marzo del 2009 (IP/09/472) che è stato necessario rielaborare a seguito dell’entrata in vigore del trattato di Lisbona. In questo modo la Commissione potrà verificare che gli Stati membri recepiscano correttamente la normativa dell’UE nei loro ordinamenti e portare dinanzi alla Corte di giustizia i paesi che non lo fanno.

La proposta sarà esaminata dal Parlamento europeo e dal Consiglio dei Ministri dell’UE e, una volta approvata, dovrà essere recepita nelle normative nazionali.