On The Road si difende dalle accuse della Comunità Papa Giovanni XXIII

On The Road si difende dalle accuse della Comunità Papa Giovanni XXIII

L’associazione On the Road Onlus ha diffuso ieri il comunicato stampa nel quale si difende dalle accuse mosse, nei giorni precedenti, dalla Comunità Papa Giovanni XXIII, che ha indetto addirittura una manifestazione di protesta a Sant’Elpidio a mare per il 29 marzo. 
L’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII aveva accusato gli operatori On The Road di aver distribuito preservativi alle prostitute lungo la Bonifica del Tronto l’8 marzo, in occasione della festa delle donne, crititicando aspramente tale modo di operare nel contrasto alla tratta degli esseri umani.
 
L’associazione On the Road esprime sconcerto di fronte al violento attacco e spiega che “nella giornata dell’otto marzo non sono stati distribuiti preservativi ma mimose. La distribuzione di profilattici avviene invece abitualmente durante le uscite dell’unità mobile di On the Road nella convinzione che, anche con quel semplice gesto, si possa contribuire alla tutela della salute delle donne che si prostituiscono, dei loro clienti e delle loro famiglie“.
 
Si legge ancora nel comunicato stampa: “La salute è un inalienabile diritto anche per chi si prostituisce. La grande maggioranza delle  associazioni opera con lo stesso metodo di On the Road nel contrasto alla tratta degli esseri umani finalizzata allo sfruttamento sessuale: a partire dall’informazione, dalla prevenzione sanitaria e da un concreto aiuto nell’accesso ai servizi del territorio, gli operatori sociali costruiscono con le persone che contattano in strada la fiducia e il rispetto reciproco necessari all’avvio di qualunque serio percorso di fuoriuscita dallo sfruttamento. L’arrivo in casa di accoglienza, l’eventuale denuncia dei propri sfruttatori, il reinserimento socio lavorativo sono passaggi successivi e volontari. Il nostro intento non è giudicare o redimere alcuno ma offrire strumenti per scegliere e aiutare chi lo vuole ad accedere alle opportunità che la legge fornisce per rompere le catene dello sfruttamento e iniziare una nuova vita”.
 
On the Road è impegnata da anni nel contrasto alla tratta degli esseri umani, partecipa al coordinamento nazionale antitratta, ha dato vita al coordinamento delle unità mobili, opera sul territorio in piena collaborazione con le forze dell’ordine, gli enti locali, i servizi sanitari e sociali, la magistratura, le altre associazioni. Tra il 2000 e il 2009 ha aiutato oltre quattrocento vittime di tratta ad uscire dallo sfruttamento sessuale e lavorativo, a riprendere in mano la propria vita, a rendersi autonome attraverso l’inserimento lavorativo nel contesto produttivo delle regioni Marche, Abruzzo e Molise.
 
Lavoriamo con semplicità e senza spettacolarizzazioni – spiega il Presidente Vincenzo Castelliin stretta collaborazione con le altre organizzazioni, condividendo riflessioni e pratiche. Ci meraviglia che un’associazione senta il bisogno di manifestare contro un’altra, noi abbiamo sempre cercato occasioni di confronto e concertazione ma la Papa Giovanni XXIII è spesso voce fuori dal coro” E ribadisce: “Riteniamo che sia più utile distribuire preservativi e ricordarne l’importanza piuttosto che dover assistere all’aumento di interruzioni volontarie di gravidanza tra le donne che si prostituiscono. Sono sempre di più– sottolinea Castelli – i clienti disposti a pagare una tariffa più alta pur di avere un rapporto non protetto e sono sempre di più le donne costrette ad abortire per poter continuare a lavorare in strada. E’ anche per questo che, nell’ambito del Coordinamento delle unità mobili, oltre al confronto sul tema della tratta serve una specifica riflessione sulla prostituzione e sulla riduzione del danno (di cui il ricorso al preservativo è solo una delle possibili concretizzazioni)”.